Ancora una decina di giorni d’attesa, poi a partire dal 20 gennaio, la Coppa del Mondo di Biathlon tornerà ad Anterselva.
Purtroppo, sarà un’edizione molto particolare, non solo in quanto ultima tappa prima delle Olimpiadi, ma soprattutto perché ancora una volta si disputerà senza pubblico.
La storia italiana di questa affascinante disciplina è legata indissolubilmente al territorio di Anterselva. Prima della seconda guerra mondiale il Biathlon era una disciplina militare: soltanto molti anni dopo fu permesso ad atleti "civili” di praticare questo sport e nel 1954 venne riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale come disciplina sportiva indipendente. Paul Zingerle, originario di Anterselva, venne a sapere che la nazionale italiana di Biathlon si sarebbe allenata nella zona di Vipiteno: fu proprio in quel contesto che incontrò il loro allenatore, convincendolo a visitare la Valle di Anterselva dove nel 1971, sotto la supervisione di Zingerle, si svolse la prima gara di Biathlon.
Nel 1977 fu la volta della prima Coppa del mondo che un anno dopo divenne un evento ufficiale. Nel 1983 si tennero i terzi Campionati del Mondo.
Un anno dopo, Paul Zingerle diede le dimissioni da presidente del Comitato di Biathlon, a favore di Franz Rieder che rimase presidente fino al 1997. Di tutto il territorio alpino, la valle laterale della Val Pusteria è praticamente l'unica ad essere associata al Biathlon. Giovani atlete e atleti, con impegno e dedizione, hanno ampliato la popolarità di questa valle oltre i suoi confini, diventando dei veri idoli per le generazioni successive del Biathlon. Oggi, ad Anterselva di Sopra vi è un centro sportivo di importanza mondiale, reso possibile grazie alla lungimiranza di Paul Zingerle che con amore ha perseguito il suo sogno.
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